«Credete forse oggi voi di essere liberi? Votate per dieci volte l'anno gente che a volte neanche conoscete e che una volta eletta fa ciò che vuole, acciuccia e si spartisce. Sempre comanderà un'oligarchia che vi inganna col gioco delle parti. E allora? Dov'è povero postero il guadagno? La dittatura è un sistema per opprimere il popolo. La democrazia è un sistema per costringere il popolo a opprimersi da solo».
(Corrado Guzzanti, Fascisti su Marte)

lunedì 13 gennaio 2014

Il Vilipendio. Etimologia e significato.

[fonte: http://www.etimo.it/?term=vilipendere
Vilipèndio s. m. [dal lat. mediev. vilipendium, affine a vilipendere (v. la voce prec.)]. – Il vilipendere o l’esser vilipeso; disprezzo, disistima espressi con parole, scritti o atti gravemente offensivi: questa non è più critica, è vero e proprio v.; agendo così, ti esponi al v. di tutti. In diritto penale, reato di v., figura di reato prevista dal codice penale, consistente nell’offendere con parole, scritti o atti di grave e offensivo disprezzo valori ritenuti particolarmente degni di rispetto: (reato di) vilipendio alla nazione, alla bandiera nazionale; vilipendio della Repubblica, delle istituzioni, della religione, o di cadavere, di sepolture.

[fonte: http://www.treccani.it/vocabolario/vilipendio/]

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